L’associazione Culturale Ambientale Arcobaleno ha tenuto questo pomeriggio, presso il teatro “la Giostra”, un ampio e partecipato dibattito sugli imminenti quesiti referendari. La discussione si è concentrata in particolar modo sulle spinose questioni dell’acqua e del nucleare. 

Il relatore Lanfranco Polverino Segretario Generale FILC-TEM CGIL Campania ha infatti dichiarato che questo referendum non chiude il dibattito sul futuro energetico del paese ma deve invece rappresentare un punto di partenza perché la politica si occupi seriamente della questione.
Il ritorno al nucleare in Italia sarebbe un errore non solo per la sua potenziale pericolosità ma anche per ragioni tecnico/economiche. Quando gli italiani si sono espressi contro il nucleare il nostro Paese era tecnologicamente all’avanguardia ma se adesso si riprendesse questa esperienza le centrali di terza generazione che verrebbero realizzate sarebbero obsolete.
“Il nucleare” ha infine aggiunto Polverini “non rappresenta una risposta immediata. Sarebbe pertanto auspicabile che la politica investa più fondi nella ricerca e trovi fonti alternative in grado di sopperire al fabbisogno energetico in funzione della domanda industriale del paese.”

Per quanto riguarda l’acqua sono stati illustrati sinteticamente i due quesiti e si è discusso sulle implicazioni della gestione privata del servizio idrico. Se la gestione pubblica si è infatti talvolta dimostrata inefficiente, l’esperienza italiana ci dice che le privatizzazioni non sono una panacea e il rischio è che un bene essenziale come l’acqua diventi accessibile a pochi ricchi.
Eleonora Colonna

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