Roma, 9 Giugno – Probabilmente sarà il prossimo titolo di qualche libro dal contenuto politico e non solo. Si definisce “il più intelligente” il pres. del Consiglio Silvio Berlusconi, e afferma che lui, “il più intelligente”, non si recherà alle urne per esprimere il suo voto questo fine settimana. In realtà non è ancora chiaro se la sua sia una scelta di carattere, una scelta di pigrizia o peggio: una scelta di responsabilità; non è che magari potrebbe essere proprio lui quello che fa superare di uno il quorum tanto temuto? Improbabile, penserete. Ma lui no. Lui è il più intelligente e deve considerare tutte le ipotesi, anche le più improbabili. Come se non bastasse, ci tiene a mettere in chiaro quali sono i pensieri e i dubbi amletici che attraversano la sua mente: “se ci fosse questo o quell'altro della sinistra che figura farebbe l'Italia?!”, chiaramente non solo in Italia, ma anche in campo internazionale.   Qualche problema in meno se lo fa Bersani che, tranquillo, replica “se a votare non ci va lui, ci vanno gli italiani. L’impressione è che siamo vicini al quorum”, ma anche Casini che si improvvisa re della sententia in perfetto stile senecano : “Lui non ci va e forse è la ragione per cui noi andiamo”.   Magari, dopotutto,  ci sbagliamo e scopriremo che il quorum non è stato raggiunto per un voto e allora staremo qui, con la testa tra le mani, a rimpiangere il nostro giudizio e ripetere le parole del premier “è il più intelligente” o qualche cosa del tipo “che immenso stratega politico”.  

Edy Ferrone

1 commenti:

  1. O si raggiunge per un voto e penseremo qualcosa del tipo "che coglione"

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