Si riporta di seguito il comunicato integrale pervenuto dall'associazione ULAIA ArteSud e dal Servizio Civile Internazionale in merito alla vicenda riportata nell'articolo:

I muri e le chiusure imposte nei confronti del popolo palestinese arrivano a negare un invito fatto ad una delegazione di musicisti del campo profughi di Burj al Scemali in Libano.
La delegazione della SUMOUD GUIRAB dell’ONG palestinese NISCVT Beit Atfal Assomoud si è vista negare i visti di ingresso in Italia su invito del Servizio Civile Internazionale nel progetto “SCORRIBANDA chiama GUIRAB” che vede ULAIA ArteSud
onlus responsabile delle attività in collaborazione con l’Associazione Prima Materia di Montespertoli.

L’incontro tra le giovani generazioni italiane e palestinesi, che si sarebbe svolto tra le duebande all’insegna dello scambio musicale e culturale, è stato impedito dall’Ambasciata Italiana di Beirut nelle ultime ore precedenti il volo, fissato per il 13 luglio, con un rifiuto non motivato.

Ciò che ci lascia esterrefatti, oltre il rifiuto, è anche la modalità dell’Ufficio visti della nostra Sede diplomatica,di fornire spiegazioni confuse e contraddittorie all’incaricata di Assoumoud nel corso dei vari appuntamenti che si sono susseguiti dal 23 marzo, di non rispondere alle richieste di informazioni di ULAIA e SCI e, infine, di trattenere i passaporti di tutta la delegazione, che tuttora non ci risultano ancora restituiti.

Il gruppo italiano coinvolto nello scambio ha deciso di continuare a “chiamare” i propri amici ideando uno spettacolo diverso che comprenderà musiche arabe, filmati e immagini del campo profughi, il suono delle cornamuse distanti ed azioni sceniche che trasmetteranno quello che i nostri amici non possono raccontare dal vivo in uno spettacolo che vuole rinnovare non soltanto un invito, ma anche il nostro desiderio di reagire in modo creativo e
comunicativo alla situazione attuale.

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