Avrebbe fatto tappa a Torre del Greco il prossimo 29 luglio la BANDA PALESTINESE DI CORNAMUSE GUIRAB. Tuttavia a pochi giorni dall’evento l’organizzazione fa sapere che la tappa è stata annullata insieme al resto del progetto “SCORRIBANDA chiama GUIRAB” preparato dall’associazione ULAIA ArteSud onlus in  collaborazione con l'Associazione culturale e musicale PRIMA MATERIA di Montespertoli.
Ad annunciare l’annullamento del progetto, che avrebbe riportato in Italia il gruppo musicale costituito da 16 giovani palestinesi provenienti dal campo profughi libanese Burjel Shemali, e 15 ragazzi italiani è stata la presidentessa dell’associazione ULAIA ArteSud onlus Olga Ambrosanio.

Secondo il programma il gruppo musicale avrebbe dovuto esibirsi in diverse città italiane dal 13 al 31 luglio, ma a pochi giorni dall’inizio, la mancata acquisizione del visto di ingresso in Italia da parte di TUTTA la formazione della SUMOUD GUIRAB rende impossibile l’avvio e la prosecuzione della tournèe.
Olga Ambrosanio ha dichiarato in un comunicato: “ULAIA ArteSud onlus e Beit Atfal Assumoud si riservano di appurare le ragioni reali che hanno portato a questa decisione, oltre quelle fornite in questi giorni dalla nostra diplomazia. Mi rendo perfettamente conto di quanto sia difficile, oggi, fermare la macchina organizzativa in movimento presso chiunque era stato disponibile ad accogliere il gruppo con tanto entusiasmo, ma vi prego di considerare anche ciò che tale annullamento significa per gli organizzatori del progetto e per ULAIA, già esposta anche economicamente in modo notevole.”

Profonda delusione per quanto accaduto è stata espressa dal referente locale dell’associazione ULAIA Giovanni Pandolfo che ha dichiarato: “Quanto è avvenuto dimostra che se il diritto di spostarsi da un paese all’altro è scontato per noi europei, non può dirsi lo stesso per le persone di altri Paesi che vogliono raggiungere il nostro territorio. È necessario precisare che il non rilascio del visto è stato deciso dall’ambasciata italiana. Ciò vuol dire che il nostro Paese ha deciso di non accogliere 16 giovani palestinesi che le associazioni di volontariato erano pronte a ospitare senza gravare in alcun modo sullo Stato.” E ancora Pandolfo ha voluto ringraziare il vicesindaco Rivieccio che si è speso per aiutare l’associazione ULAIA ad organizzare al meglio l’accoglienza dei ragazzi per la tappa torrese. 

Eleonora Colonna

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