Sono riprese quest'oggi,
lunedì 3 febbraio le normali attività presso il Tribunale di Torre Annunziata,
sospese nei giorni scorsi dalle proteste degli avvocati (qui l'articolo sull'occupazione notturna del tribunale), ma se oggi era
"tutto normale" il malcontento degli avvocati non si placa e si
prevedono ulteriori agitazioni.
Il malcontento parte dalle
riforme poste in atto dal ministro Cancellieri. "Siamo contro
la riforma della Giustizia, che impoverisce e mortifica i diritti dei
cittadini - Spiega l'avvocato Clelia Gorga - Sopprime tribunali e sezioni
distaccate, aumenta i contributi per l’iscrizione al ruolo delle cause,
maggiorando i costi del bollo e prevedendo trappole processuali come la decadenza,
i filtri in appello e il giudice monocratico in tutte le cause. La giustizia diventa
appannaggio dei ricchi perchè così chi versa in difficoltà economiche, sarà
costretto a rinunciare alla tutela dei suoi diritti. E' essenzialmente
una lotta pro cittadino che ovviamente è tenuto all'oscuro di tutto e che
quindi addita l'avvocato come superficiale ed "egoista" volto a
tutelare i propri interessi."
Il prossimo momento di
protesta è previsto per sabato 8 febbraio con gazebo informativi in tutti i
comuni che afferiscono al tribunale di Torre Annunziata; il 09 febbraio alle 09:00
è invece prevista una manifestazione cittadina presso le strade adiacenti il Tribunale
di Torre Annunziata e il culmine della protesta si avrà il 20 febbraio quando
la manifestazione si sposterà presso Montecitorio, dove gli avvocati sono
determinati a permanere fin quando una loro delegazione non sarà accolta:
"Siamo pronti a dormire in strada!" precisano.
"È veramente uno
scandalo quanto si sta verificando! - Conclude l'avvocato Gorga - 120 parlamentari sono AVVOCATI e non tutelano la
categoria! Non si sentono parte integrante del Paese Italia e stanno portando
allo scempio definitivo la tutela dei diritti! Abbiamo richiesto che queste
persone vengano radiate dai rispettivi albi di appartenenza e cancellati
irrevocabilmente perchè venuti meno alla deontologia professionale cui siamo
obbligati tutti!"
Eleonora Colonna
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