Riceviamo e pubblichiamo - I direttivi cittadini del PRC e del PdCI, riuniti in assemblea martedì 7 gennaio, hanno stilato un volantino sulla difficile situazione locale. Il volantino, che sarà distribuito domenica 12 gennaio, chiede le dimissioni del sindaco Malinconico ed elenca una serie di questioni (rifiuti, ospedale Maresca e eventi).

Il segretario cittadino del PRC Antimo Caro Esposito ha dichiarato: “Il fallimento di questa giunta e del sindaco Malinconico era leggibile nel momento stesso in cui prendeva corpo quella coalizione. Una serie di partiti e liste civiche che avevano in comune solo il desiderio di occupare poltrone senza un programma chiaro per il rilancio economico, sociale e morale di Torre del Greco. Per queste ragioni abbandonammo la coalizione ancora prima che venisse scelto Mennella come candidato sindaco, poi silurato nella stessa giornata da alcune segreterie di partito napoletane che scelsero Malinconico, un ex esponente del pentapartito per condurre in coalizione UDC. La scelta di uscire dalla coalizione, era l’unica possibile per chi non voleva rendersi complice di chi avrebbe certamente lasciato la città al completo abbandono e degrado. Per queste ragioni presentammo un nostro candidato in alternativa,  sia a Borriello sia a Malinconico due facce della stessa cultura politica. Questa scelta di coerenza politica e morale la difendiamo ancora oggi e al tempo stesso lanciamo un appello al popolo della sinistra, deluso dal PD e dal centro sinistra, sia a livello locale che nazionale, di dar vita sul territorio ad un fronte della sinistra corallina in alternativa a Malinconico e al governo dell’inciucio Letta.” 

Mentre il segretario cittadino del PdCI Salvatore Esposito ha dichiarato: “Tutti i nodi vengono al pettine, una coalizione innaturale, infarcita da transfughi e trasformisti provenienti dal governo Borriello, realizzata a tavolino lontano dai centri decisionali della politica locale, umiliata nella sua autonomia. L’Avv. Malinconico,  si è rivelato subito incapace politicamente ed alla mercé della guerra per bande in seno alla maggioranza - riferendosi alla sua maggioranza- ha tentato di addomesticarla ma gli esiti sono stati, a volte,  tragicomici come la doppia farsa delle dimissioni lampo, o il tentativo di imporre assessori tecnici e competenti, progetto prematuramente naufragato per il riemergere degli spiriti animali di una classe politica che continua a muoversi in continuità con l’esperienza Borriello, insensibile ai reali bisogni dei cittadini ed al bene comune”.


F.G.

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