Si è tenuto nell’ambito della terza festa regionale della CGIL Campania, il dibattito “La crisi del trasporto locale in Campania”. Nella fase introduttiva è stato spiegato che se il trasporto pubblico è vitale per qualunque paese, lo è ancora di più in Campania, dove nelle province di Napoli e Caserta la densità abitativa è particolarmente alta. Nonostante questo, il TPL sta subendo l’effetto dei tagli lineari della manovra finanziaria e soprattutto l’azione del governo Caldoro che già dal 2010 ha iniziato smantellare il  piano programmatico 2007-2013 con pesanti disagi sui territori.
 
Il segretario generale FILT di Benevento ha dichiarato: “La riorganizzazione del TPL deve avvenire con una programmazione intelligente. È assurdo che mentre la chiesa di Santa Sofia veniva dichiarata patrimonio dell’UNESCO, l’EAV tagliava il servizio trasporti per la domenica e i giorni festivi.” Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario generale FILT di Avellino che ha aggiunto: “Bisogna avere il  coraggio di imporre alle aziende scelte che garantiscano il diritto alla mobilità di tutti i cittadini.”
Considerazioni condivise dagli altri segretari provinciali FILT, e se da Napoli e Caserta si solleva il problema occupazionale, da Salerno si attacca il governo regionale che secondo Amedeo D’Alessio non ha tra le priorità il TPL.
Parole dure contro questo governo regionale e soprattutto contro l’assessore Vetrella anche del segretario regionale Mario Salzano  che  ha dichiarato: “La risposta al problema dei trasporti non può essere quella di tagliare là dove la domanda è debole, e con i tagli delle risorse anche il settore degli appalti è in grave difficoltà. Una riorganizzazione del sistema è necessaria e le liberalizzazioni non sono un tabù, ma servono regole  a tutela del lavoro”.
 
Infine il Segretario Generale Nazionale FILT, Francesco Nasso, ha concluso: “Va riconosciuto il valore sociale del trasporto pubblico, perché è ormai chiaro che senza risorse non c’è interesse verso il settore da parte dei privati. Occorre regolare gli affidamenti e soprattutto deve essere costruita un rete di ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore.” 

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