Sabato 15 ottobre 2011 centinaia di migliaia di giovani, e non solo, facenti parte di disparate categorie tra cui : studenti, precari, disoccupati e operai si sono recati in piazza della Repubblica a Roma per dare vita ad una manifestazione che aveva come scopo quello di esprimere il proprio disagio e il proprio disappunto nei confronti di una crisi economica che rende ogni giorno meno rosee , le aspettative future e presenti. 
 
Il corteo è partito alle ore 15:00 in un clima di totale pacifismo, ma tra la folla oceanica di manifestanti "armati" soltanto di buone intenzioni non ha tardato a palesarsi la presenza di un gruppo minoritario di individui muniti di caschi, passamontagna e vari oggetti da guerriglia. Il gruppo ha in un primo momento distrutto o incendiato auto di lusso e danneggiato le vetrate delle banche presenti lungo il percorso e successivamente all'arrivo del corteo alla sua destinazione, ovvero piazza San Giovanni ha dato vita a veri e propri attentati nei confronti delle forze dell'ordine e incendiato una struttura dell'esercito con bombe molotov. 
 
I delinquenti che hanno compiuto tali atti , hanno costretto la parte pacifica del corteo che non era ancora giunta a piazza San Giovanni a dover deviare il percorso verso piazza Vittorio Emanuele. 
La manifestazione quindi è stata interrotta e messa a rischio da tali personaggi tra cui a detta di alcuni presenti vi erano anche ultras di alcuni club di calcio, che con la scusante del dissenso nei confronti di chi detiene il potere hanno dato sfogo ai più disumani istinti vandalici causando il ferimento di svariate decine di persone.
 
Tali atteggiamenti non solo non hanno nulla a che fare con manifestazioni come quella di sabato, nate dalla disperazione di chi chiede a voce alta il riconoscimento dei propri diritti, ma mettono in pericolo la vita dei presenti e inoltre consentono agli organi di informazione di parte di strumentalizzare determinati eventi vanificando l'impegno di chi in questi eventi ripone fiducia e speranza.                                                                                                     
                                                                                       Giovanni De Rosa 

0 commenti:

Posta un commento