Si è tenuto questa mattina presso il MAV di Ercolano il dibattito La cultura al tempo della crisi.
In una sala gremita di operatori del mondo della cultura Patrizia Di Maggio (Soprintendenza B.A.P.S.A.E. Napoli e Provincia) ha dichiarato: "Nel mondo della cultura occorre distinguere la crisi della cultura dalla cultura della crisi. Negli ultimi anni infatti nel mondo della cultura si sono arrangiate troppe soluzioni a costo zero a scapito della qualità degli interventi posti in opera. La cultura ha bisogno della necessaria attenzione e gli addetti del settore a tutti i livelli devono ritrovare una mission collettiva che abbia l'idea di cultura come bene comune."
Sulla stessa lunghezza d'onda L'On. Luisa Bossa, candidata alla camera per le liste del Partito Democratico, che ha affrontato la cultura anche dal punto di vista economico: "Si stima che la sola Arena di Verona abbia un indotto di 400 milioni di euro annui. Investire sulla cultura nelle nostre terre sarà una priorità per il rilancio dell'occupazione."
Proprio sul tema del lavoro è intervenuto un sindacalista FIOM per portare all'attenzione dei presenti la situazione degli operai di FIAT/Fabbrica Italia: "A Pomigliano si è distrutta la cultura del lavoro con l'idea che per lavorare bisogna piegare la testa ed accettare ogni condizione."
L'evento è stato concluso da Gianni Cuperlo (Presidente Centro Studi PD Nazionale): "La cultura è quella parola che deve andare ad integrare le parole moralità e lavoro. Insieme questi tre termini costituisco il presupposto per ristabilire il dimenticato principio di UGUAGLIANZA. In questo momento di crisi ci sono alcuni che ritengono esista come unica ricetta di uscita quella di una austerità fatta di tagli alla spesa, di una detassazione che parta prima dai più ricchi, immolando tutto sull'altare del pareggio di bilancio. Esiste invece una seconda possibilità di uscita che passa proprio per l'uguaglianza. Lo hanno capito gli americani che alle ultime elezioni hanno scelto nuovamente Obama nonostante gli indicatori economici al momento delle ultime elezioni fossero peggiorati rispetto alle precedenti, e lo hanno capito i francesi che hanno scelto Hollande. Il 24 febbraio sarà la nostra occasione di voltare pagina scegliendo Bersani."

Eleonora Colonna

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