Torre del Greco – L’On. Formisano in una nota diffusa l'altro ieri ha annunciato che la Wisco ha ceduto le proprie quote, attraverso una gara ad evidenza pubblica, ad una societa' di Torre del Greco sulla base di un progetto, valutato positivamente, che esclude le piattaforme dall'indirizzo strategico e di conseguenza l’idea di costruire il mega-depuratore tossico viene abbandonata. Ma la Wisco non ha mica rinunciato al suo progetto spontaneamente. 
Se oggi a Torre del Greco non verrà costruito un depuratore tossico pericolosissimo per tutti i cittadini è grazie al lavoro che negli ultimi anni diverse associazioni e partiti torresi hanno portato avanti. I primi a denunciare i danni che quel depuratore tossico avrebbe prodotto alla salute dei torresi furono Giovani Democratici di Torre del Greco, il gruppo giovanile del PD.

Correva l’estate 2010 quando si diffuse la notizia che l’ARPAC aveva rilasciato tutta le autorizzazioni per procedere alla costruzione del mega-depuratore tossico, progetto già approvato dall’amministrazione Ciavolino e successivamente rinnegato. Nel mese di agosto quattro ragazzi ( Fortunato Garofalo, Pietro Medio, Mario Nocerino e Vincezo Mennella) dei Giovani Democratici torresi, lanciarono un appello (consultabile cliccando qui https://www.facebook.com/notes/giovani-democratici-torresi/un-fronte-comune-contro-il-depuratore-industriale/147029411979826 ) a tutte le associazioni, partiti politici, fondazioni culturali, movimenti e comitati di quartiere. Grazie a quell'appello nacque nel settembre 2010 (http://www.torresette.it/legginews.asp?idnotizia=10058) la “rete civica anti-depuratore industriale” , aderirono PD, IDV, SEL, M5S, le associazioni "Per il rilancio di Torre del Greco", "Leopardi pulita" e comitati di quartiere. Il primo atto della rete fu avviare una raccolta firme che in pochi mesi raggiunse quota 6000 firme e un’intervista a TG regionale di Rai tre (http://youtu.be/fOwUiQ5360k). Dopo vari tavoli tecnici, l’invio delle firme alla Regione Campania e alla Commissione europea, il progetto fu accantonato. Oggi possiamo dire che il rischio è completamente scongiurato, almeno da quanto riportato dalla nota diffusa nella giornata di ieri.
Antonello D’Amore

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