“La seduta del Consiglio comunale conclusasi alle ore 1,30 di ieri, 6 agosto c.a., ed in particolare l'intervento di un capogruppo della maggioranza, che non ho  condiviso ed apprezzato e che ha riscosso, invece, gli applausi di alcuni, per il vero pochi, concittadini presenti in aula, nonché dell'opposizione, la quale si è vista, così, aprire, non son certo se sorprendendosene, un'insperata breccia alle sue  argomentazioni/teorie, mi ha ancora una volta, così come avviene ormai da tempo, non poco amareggiato.

                Mi si perdoni la franchezza.

                 In questa fase di profondo travaglio e di crisi della nostra città, non si sente il bisogno che pezzi della “mia” coalizione, che ha assunto di volere il cambiamento del modo di fare politica ed il rispetto delle regole si qualifichino come “maggioranza critica” ed operino dei “distinguo”, ma, al contrario, ci si dovrebbe augurare coesione e coerenza politica.

                Sempre in considerazione del momento che viviamo, per colpe antiche e non nostre, ci si potrebbe persino auspicare -anche se tanto non lo si può richiedere- dall'opposizione : lealtà e buona fede, che ritengo, invece, necessarie e doverose per una maggioranza che ha, ovvero aveva, quei sentimenti di cui dicevo innanzi. Altrimenti, tanto vale riconoscere una resa, che difficilmente potrà, però, essere spiegata ai nostri concittadini ed a chi ha creduto in noi.

                Non si tratta dell'esortazione a confrontarsi nelle sedi opportune ma di porre in essere quei comportamenti consoni ad una politica costruttiva che voglia lealmente e disinteressatamente, come moltissimi ci riconoscono,  occuparsi del bene della città e dei suoi abitanti.

                La nostra è stata, infatti, un'Amministrazione che ha fatto della legalità la propria bandiera, composta da persone perbene, che mi sono onorato di presiedere, alla quale si potrebbe, a tutto voler concedere, addebitare delle incertezze e dei ritardi -la cui causa deve essere ricercata nell'eredità trasmessaci- che non giustificano, comunque, prese di posizioni ed attacchi ad personam a chi, con senso del dovere e con impegno assoluto, ha dedicato il proprio tempo ed ogni sforzo umanamente sopportabile.

                Sfido chiunque, a riguardo della tematica della raccolta dei rifiuti trattata in occasione della ricordata seduta consiliare, a portarmi, in ambito nazionale, un altro caso dove, in poco più di un anno, già si sono avvicendate tre ditte, che hanno dovuto operare sotto la spada di Damocle di sei ricorsi al TAR, di più pronunciamenti e di attese di pronunciamenti della giustizia amministrativa di prima e seconda istanza, nonché di un'autentica guerra legale non ancora conclusa, di esposti e di richieste formulate a più riprese da chi è risultato secondo graduato in gare di appalto -su capitolati da tutti ritenuti non adeguati- espletate dalla precedente amministrazione.

                Sfido chiunque a portarmi l'esempio di un'altra amministrazione comunale che ha dovuto, contemporaneamente, affrontare battaglie campali su più fronti aperti, quali quelli della crisi e della successiva dichiarazione di fallimento di due compagnie di navigazione, degli abbattimenti, della crisi regionale ed aziendale del settore della sanità, del comparto marittimo, di quello legato alla lavorazione ed alla commercializzazione del corallo, del cammeo  e delle pietre dure, della florovivaista e della cantieristica navale.

                La realtà vera è che paghiamo, e forse dovremo continuare ancora a farlo, debiti non nostri e scelte improvvide di altri.

                In questo momento di difficoltà, che doveva essere di sprone a tutti per ritrovare una convinta unità e la volontà di andare avanti nell'interesse della città, avendo come obiettivo il conseguimento, nel quinquennio, del programma di mandato, mi sarei aspettato, pertanto, una maggioranza coesa e forte.

                Ma tanto non è.

                Nonostante tutto avrei potuto “tirare a campare”, ma tale non è il mio modo di essere.
                Devo, pertanto, prendere atto che molti non hanno lo stesso mio modo di sentire e, quindi, con la presente, dopo attenta riflessione, formalmente rassegno le mie irrevocabili dimissioni da Sindaco di Torre del Greco, dal momento che l'onore, il senso del dovere e della legalità non possono essere scalfiti da quanti la pensano diversamente da chi, come me, non è ancorato alla poltrona e non si aspettava, né mai ha ritenuto di dovere avere, premi o prebende e che ha avuto a cuore, esclusivamente, il senso del dovere e dell'impegno, profuso, sino ad ieri, in larghissima misura”. 

Il Portavoce

Gerardina Martino

1 commenti:

  1. Cosa hanno fatto due sindaci , uscente ed entrante, per il crac deiulemar? Devono solo entrambi vergognarsi.Una situazione di stato di emergenza affrontata con dichiarazioni che il Comune non ha competenza in merito. Ma almeno sareste stati in grado di affrontare il problema della spazzatura. E a quegli incapaci dei controllori, meno multe alle macchine in sosta che non puzzano e stangate a chi getta spazzatura in posti vietati a tutte le ore del giorno. Multe ai possessori dei cani che sporcano vicino alle proprietà di altri.

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